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De Carolis: "Dalla pergamena alla mostra era tutto già previsto. Quando le nuove idee per la cultura della città?"

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VITERBO - La pergamena vergata dai cardinali dopo alla chiusura a chiave del palazzo papale è ormai esposta nella Sala Gualtiero dello stesso edificio, dopo anni di prezioso mantenimento nella biblioteca comunale e l'esposizione lo scorso dicembre, contestualmente all'inaugurazione del Museo dei Portici.

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Una cerimonia avvenuta sabato scorso alla presenza del sindaco Frontini e dell'assessore Sgarbi, che ha fortemente voluto questo spostamento.

Si tratta di una novità? secondo l'ex assessore De Carolis proprio no, e per affrontare la storia recente ha concesso un'intervista sui temi culturali che stanno animando il dibattito questi giorni.

Quale sarebbe stato il destino della preziosa pergamena?

"Prima del destino, che era già segnato, vediamo il pregresso, per anni la pergamena è stata chiusa dentro la biblioteca di Palazzo Santoro, fortunatamente custodita e gelosamente protetta da Paolo Pelliccia. Parlando con lui abbiamo deciso di esporla, così come era, per ricordare anche il 750° anniversario del Conclave, che è caduto in piena emergenza sanitaria, come gran parte degli eventi programmati tra il 2020 e il 2021. Prima di esporla è stata vista dal Vaticano, che aveva accettato un'iniziale esposizione nel nostro museo, per poi essere restaurata dai loro tecnici e tornare a Palazzo Papale, attraverso una convenzione che ho voluto e che lega il circuito museale del Comune con quello della Diocesi. Grazie al mio lavoro è stato possibile questo spostamento, un lavoro di cui tutti parlavano da anni ma è stato fatto dal sottoscritto in pochi mesi. Concludo precisando che la pergamena sarebbe sicuramente arrivata nel palazzo dove fu firmata, ma dopo determinati passaggi, che sono stati completamente saltati, come il restauro che era fondamentale".

La pergamena ci riporta al Museo dei Portici, e anche questo argomento è stato fortemente criticato dal neo assessore. Cosa dice in merito ai locali e alla disposizione delle opere di Sebastiano del Piombo?

"Anche qui siamo al surreale, nessuno di noi ha potuto decidere qualcosa sul Museo dei portici, perché abbiamo preso il progetto già fatto, avviato dalla precedente amministrazione e poi seguito della Soprintendenza, che ha indicato esattamente come sarebbero state esposte le due opere, Pietà e Flagellazione, di Sebastiano Del Piombo. Quindi rimando al mittente le critiche".

Presto sarà presentata l'annunciata mostra Michelangelo e Sebastiano, perché non l'ha mai programmata lei?

Era programmata, certamente, e lo dimostrano i bilanci dell'amministrazione: dal 2019 sono stanziati i fondi per realizzarla, purtroppo il covid ha bloccato tutto ma era pensato e previsto per circa 50 mila euro. Da tempo avevamo preso contatti con Casa Buonarrotti, tramite l'associazione Metamorfosi, proprietaria dei disegni di Buonarroti. Al tempo era stato fatto un incontro, grazie al supporto della Soprintendenza, con cui abbiamo seguito anche tutti i dettagli. Non è stato prossibile realizzarla, ma non si tratta certo di una novità, e le carte lo dimostrano".

Infine il Museo civico, al centro di un'uscita infelice dell'assessore Sgarbi, che possiamo anche considerare una battuta, mal riuscita magari, ma che non risolve la situazione dell'edificio. Cosa andrebbe fatto?

"Anche qui sono costretto a ripetermi, era previsto, con 500 mila euro a bilancio, tratti dalla tassa di soggiorno, che si rintraccia nei documenti del passato indicati con lo scopo di ripristino del museo. Ora la faccio io una domanda: quando iniziano i lavori? Quella cifra basta abbondantemente per l'ala da sistemare dopo il crollo e sicuramente ci sarà anche la cifra necessaria per la riorganizzazione dell'allestimento, sappiamo benissimo che gli spazi erano ormai da rivedere. Quindi anche in questo caso, come in tutti gli argomenti trattati prima, era tutto previsto, pianficato e organizzato. Attendo che prima o poi ci presentino idee nuove e davvero spettacolari per la città".

Teresa Pierini