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Giubileo Trinità: la comunità viterbese si prepara all'anno santo per la sua "Madonna liberatrice"

Manifest. Religiose
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VITERBO - Il settecentesimo anniversario del "miracolo della liberazione" sarà celebrato con un giubileo straordinario: l'ingresso della Trinità sarà la Porta santa, per un anno di preghiere e visite all'immagine della Madonna liberatrice.

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Tutto inizierà il 2 febbraio 2020 e le principali celebrazioni della diocesi, come il mercoledì delle ceneri e il Corpus Domini, vivranno il momento culmine proprio nel complesso degli Agostiniani. 

La presentazione nei locali del convento agostiniano, alla presenza di don Emanuele Germani per la Diocesi, di Roberto Saccarello, del Sacro Militare ordine Costantiniano di San Giorgio, e i padroni di casa, il priore Padre Juraj Pigula, don Giuseppe e don Giovanni, missionario che vanta 30 anni di impegno in Perù.

E' proprio Saccarello a presentare l'evento: "Questo è un settimo centenario molto importante per la città, il culto mariano più antico che si è sviluppato anche con il coinvolgimento del profilo civico. I padri agostiniani sono fondamentali per questo ricordo, presenti qui da sette secoli, quando riunirono le loro comunità in un convento unico. Qui si sono formati personaggi come Egidio o il beato Giacomo, per questo molti studiosi lo visitano periodicamente. La bellezza è che tutto è rimasto come allora".

Molti conoscono la grande devozione della città per la "Madonna liberatrice", il cui dipinto è esposto nella cappella a destra dell'altare, e dove ogni anno i Facchini di Santa Rosa intonano il coro "Mira il tuo popolo". Per ricordare la tradizione è intervenuta la signora Annalisa, che fa parte del gruppo culturale che seguirà l'intero anno di eventi: "Tutto sarà raccontato nei pannelli in chiesa, che compongono una delle mostre in programma. Si parte dal 1236 con gli agostiniani che dalle campagne di riuniscono qui e costruiscono questa chiesa, consacrata nel 1258 da Papa Alessandro IV, eletto un anno prima proprio in città. In questo chiostro ha pregato Sant'Agostino, e meditò molto, come mostrano gli affreschi, quale ad esemio quello relativo al suo pensiero sulla Trinità e l'incontro con Gesù impersonato in un bambino, pronto a spiegargli l'episodio della spiaggia e l'impossibilità, per un uomo, di comprendere quel grande mistero. Questo settimo centenario attinge dai ricordi di testimoni oculari, come il Sacchi, che scrisse in modo scarno della gran paura provata dai viterbesi. Narrò di un cielo coperto da uccelli che arrivarono fino ad oscurarlo, e quell'immagine della Madonna che lo squarciò cambiando il colore della volta celeste, invitandoli ad entrare in chiesa per pregarla. Proprio varcando la porta i viterbesi notarono come l'immagine raffigurata fosse la stessa che avevano visto fuori. Il miracolo si concluse con la cacciata dei demoni - conclude Annalisa - che tradizione vuole scomparirono ingoiati dal Bullicame, spinti proprio dalle preghiere. Tutto avvenne in un periodo storicamente pieno di scontri, come quelli tra Guelfi e Ghibellini, ed è stato un modo per rappresentare il male. In ricordo di questo evento sarà il mondo civile a codificare ufficalmente lo svolgimento della processione, con dettagli arrivati fino ad oggi, nonostante le interruzioni avvenute sotto l'esproprio di Napoleone e la confisca dei beni seguita all'Unità d'Italia. Questo settimo centenenario sarà l'occasione per recuperare forza e andare a raccontare l'episodio nelle scuole".

E' il priore a spiegare le iniziative previste: "Si parte da questi valori per vivere il presente con passione, con eventi divulgativi come mostre e libri - ha sottolineato padre Juraj Pigula -. Presto avremo un libro di Padre Mario Mattei, dedicato alla devozione alla Madonna, mentre la storia appena sentita sarà raccontata nei 12 pannelli esposti in chiesa. Stamperemo una guida della chiesa e un depliant per il pellegrino. La Diocesi farà qui le celebrazioni, partendo dall'apertura della Porta Santa il giorno della candelora, 2 febbraio alle 16. A maggio arriveranno i raduni delle parrocchie, e a fine mese sarà celebrato l'evento miracoloso, il 29, 30 e 31 maggio. La prima parte si conclude con il Corpus domini, l'11 giugno, con l'arrivo della processione alla Trinità. Poi partiranno altre iniziative nell'inverno, con raduno agostiniano alla presenza del Padre generale. Arriveranno molte scuole e coinvolgeremo gli allievi che saranno invitati a disegnare il miracolo, per poi realizzare una mostra. Infine stiamo organizzando una giornata di preghiera con i fratelli ortodossi, per l'unità cristiana".

Per la Diocesi il messaggio è portato da don Emanuele: "Un anno di grazia per il Giubileo che si apre, un evento soprattutto spirituale che richiama alla conversione, chi entra prova a riconciliarsi con il Signore attraverso Maria e per rinnovare un'esperienza di fede. Un gesto che deve avvicinare le nuove generazioni, che troppo spesso non la sentono propria nella vita".

Infine Padre Giovanni, in città dopo una vita da missionario sulle Ande: "Anche io sottolineo il legame con la città e la grande fede dei viterbesi nella Vergine Maria. Con tutte le difficoltà di questi tempi è importante ricordare la parte migliore di Viterbo, con la Madonna generatrice della vita cittadina stessa, insieme ai suoi valori civili. E' giusto riscoprire tutto questo per non scadere nell'inciviltà".

Il primo appuntamento sarà quindi il 2 febbraio alle 16, con l'apertura della Porta Santa e la celebrazione del vescovo Fumagalli, che darà il via all'anno giubilare dedicato alla preghiera mariana.

Teresa Pierini