VITERBO - "Vorrei una voce" è il grido d'allarme dell'artista Donatella Pandimiglio, viterbese d'origine, lanciato da un Teatro Unione desolatamente vuoto.
Sta avendo un enorme successo l'interpretazione de "La voce del silenzio", brano di Paolo Limiti, Mogol ed Elio Isola, cantanto da molti artisti e portato al successo da Massimo Ranieri, girato, stavolta, nel teatro viterbese, diventato il significante della disperazione di un intero settore, quello dello spettacolo dal vivo.
Un lavoro praticamente perfetto, emozionante, pieno di gesti simbolici, come l'inizio in penombra dall'impalcatura sopra al palco, il primo ritornello con l'apertura del sipario, le poltrone desolatamente vuote, l'uso di ogni angolo del bellissimo teatro viterbese, dal palco ai palchetti, fino al loggione, e la conclusione con il sipario che si chiude di nuovo, mentre Donatella spalanca le braccia come per augurare il volo verso un futuro luminoso, lanciando messaggio di speranza e di bellezza. Un'opera fortemente simbolica, una sorta di cine teatro, che diventa anche un efficace biglietto da visita per l'Unione, di cui si ammirano molti lati, compreso il bellissimo soffitto affrescato e gli stucchi dei palchetti.
Il video è stato notato da tantissimi addetti ai lavori che si sono complimentati con l'artista, scrivendo pensieri e apprezzamenti nella sua pagina you tube ufficiale.
"Sono molto felice che il sindaco Giovanni Maria Arena abbia condiviso questo mio progetto - confessa Donatella -: sia la città di Viterbo che l'Unione sono finiti in molte parti del mondo. Il teatro è stato molto apprezzato e in tanti mi hanno chiesto dove fosse. E' davvero un peccato che un luogo così bello, che conosco da sempre ed amo, perché ho vissuto da piccola a Viterbo, non abbia l'immagine che merita. Ricordo che a quattro anni e mezzo ho assistito al mio primo spettacolo lirico, era La Bohème, proprio li, portata da mio padre. Una folgorazione, dopo averlo visto canticchiavo sul divano, dimostrando segni di scompenso artistico" ironizza l'artista.
Come nasce quindi questo video? Lo spiega ancora la cantante e attrice: "Un progetto che sia un grido d'amore nei confronti del palcoscenico, contestualizzato in un luogo straordinario; poi è venuto il secondo video, sempre dall'Unione, che è una vera provocazione, l'illusione di fare uno spettacolo, ma con i teatro chiusi ora resta il pubblico virtuale. Ho dimostrato che il web può trasmettere emozioni e farle godere al pubblico".
E Donatella Pandimiglio lo conquista pienamente questo pubblico virtuale, anche con " 'A Primmadonna", brano di Russo-Valente, uscito sabato 20 marzo, nella Giornata Internazionale della Felicità, l’atmosfera del brano, infatti, richiama al repertorio brillante del varietà. Con una versatilità scenica unica, richiama ancora una volta al forte desiderio che i teatri tornino ad essere avvolti dal calore del pubblico, con il quale – anche in questo periodo così difficile – ha saputo mantenere un rapporto vivo e costante. Intende continuare a comunicare, seppur in chiave diversa, il desiderio di condividere l'emozione, il divertimento e la passione dell'artista con una platea molto più ampia come quella del web.
"Sono davvero molto felice dell'accoglienza avuta - prosegue - sia dal sindaco Arena e dell'assessore De Carolis, ma anche Andrea e Marilena dell'Atcl. Grazie a loro e a tutto lo staff sono stata la prima ed unica artista italiana a presentare un prodotto del genere".
Ma non finirà qui, Donatella, che nel 2016 fu protagonista di "Marlene l'unica moglie" per Quartieri dell'arte (leggi qui la nostra recensione), sta valutando di tornare a Viterbo, non svela ancora molto ma ci saranno sorprese: "Sto preparando un nuovo lavoro con una cantante lirica, Rita Cammarano, il soprano della prima versione de La pietà, con Ami Stewart e voce recitante di Gigi Proietti, su musica di Nicola Piovani, fu proprio lui a presentarci. Lo conobbi ai tempi de "I sette Re di Roma" con Proietti, da allora ho lavorato con lui per 25 anni, anche in 'Canti di scena' che ha girato il mondo in 15 edizioni, e poi 'Semo non semo', dedicato a Roma per i 100 anni di apertura al pubblico di Villa Borghese. Da allora tra noi c'è una grande stima e anticipo che questo territorio sarà coinvolto di nuovo".
Donatella ha intrecciato gran parte della sua carriera con Viterbo e i suoi "prodotti" di punta, come ricorda lei stessa: "Negli anni '90 Proietti ha prodotto e diretto il mio spettacolo 'Melodica', che prese vita, con le prove, al teatro San Leonardo, mentre il maestro era impegnato nella riprese del Maresciallo Rocca".
La Pandimiglio ha sempre proposto cultura ad ottimi livelli, lavorando con i più grandi, alcuni già citati; tra questi anche Riz Ortolani, tra i più importanti compositori di cinema e televisione italiana, con cui collaborò un intero anno per 'Il principe della gioventù', dalla scelta del cast al prodotto teatrale finale. La nostra chiacchierata non poteva che concludersi, quindi, se non parlando di bellezza: "Finalmente sta tornando una qualità televisiva, parlo ad esempio di 'Canzone segreta' con Serena Rossi, per cui feci la coach in Rugantino. Che la Rai abbia assegnato questo “emotainment” ad una grande donna di spettacolo in grado di trasmettere emozione, musica e sentimento, senza pudori, anzi, giocandoci per mettere in difficoltà gli ospiti, è un grande segnale. Dopo anni in cui si nascondeva l'emozione o si creava artefatta, si torna a quella vera. E penso anche ad un'altra chicca, 'Via dei matti n°0' con Bollani, dove si capisce e dimostra quanto con la cultura ci si possa divertire, e non solo con la volgarità. Il pubblico se ne accorgerà".
Una speranza finale, come quel suo allargare le braccia cantando "Vorrei una voce", quella voce che ora manca e che speriamo possa presto tornare a riempire teatri, arene, spalti, poltrone. Un ritorno alla vita, alla cultura, alla bellezza.
Per ammirare i due brani di Donatella Pandimiglio: La voce del silenzio (https://www.youtube.com/watch?v=IzYvBpg8RtA) e 'A Primmadonna (https://www.youtube.com/watch?v=LmqgPNDNcq0) basta cliccare sul link.
Teresa Pierini