NAPOLI - Poche settimane per passare dal primo incontro alla definizione del progetto: si tratta di "Storie di intrecci", l'iniziativa di formazione professionale realizzata dalle Fondazioni Cotarella e Scudieri, presentata nel teatro del Palazzo reale partenopeo.
"L'Italia che sa fare", così ha definito i protagonisti la giornalista Rai Valentina Bisti presentando i due capofamiglia sul palco: Riccardo Cotarella e Paolo Scudieri.
Nel giro di poche settimane le due realtà imprenditoriali, leader del settore enologico e di quello dell'automotive, hanno dato una risposta concreta all’appello della preside Eugenia Carfora che, qualche tempo fa, aveva proprio espresso il desiderio dell’”adozione” delle aree scolastiche più difficili da parte di fondazioni e istituzioni, in grado di permettere la presenza di professori eccellenti, capaci di far innamorare i ragazzi allo studio e di educarli ai sentimenti.
Nella folta platea i ragazzi della scuola, giornalisti, ospiti e rappresentanti delle istituzioni, tra cui l'assessore comunale di Napoli alle politiche del lavoro, Chiara Marciani, e il presidente Coldiretti Campania, Ettore Bellelli.
Verso la fine è arrivato il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, mentre il ministro all'agricoltura Francesco Lollobrigida, ha inviato un messaggio di saluto: "Questa è una terra complicata ma con l'impegno e la formazione si cambiano le sorti del territorio, facendo rinascere un luogo e togliendo spazio alla criminalità. Dobbiamo dare luce e non far sentir abbandonato nessun cittadino italiano" ha precisato.
E a proposito di "intrecci", parafrasando la scuola di alta formazione voluta dalle "sorelle Cotarella" a Castiglione in Teverina per professionalizzare il mondo del servizio in sala, Paolo Scudieri confessa che l'intreccio tra le due famiglie è avvenuto a Pantelleria, dove gli Scudieri hanno acquistato una tenuta e avviato il percorso nell'enologia: "Il vino è stato la sorgente da cui è scaturita l'amicizia in due mondi come i nostri, apparentemente lontani". Solo all'apparenza però, perché sono tante le coincidenze a legarli partendo dalle 102 aziende targate Scudieri, numero che si ritrova anche nelle cantine seguite da Riccardo in tutto il mondo.
Il progetto viene però presentato dai figli, chiamati sul palco, dopo un abbraccio che diventa passaggio di testimone: Dominga Cotarella e Achille Scudieri. E' quest'ultimo a ricordare la tenuta Abraxas, l'unica in cui si produce vino rosso pantesco, seguito da Dominga: "Tutti godiamo della bellezza del nostro territorio e noi con le nostre attività facciamo progetti culturali e sociali, specie dedicati ai più giovani, è l'unico modo possibile per lasciare un segno. L'ho capito andando per la prima volta a Caivano, avendo la prova che partendo da un problema può nascere qualcosa di bello, la differenza la fa il mentore, e qui il merito va alla preside Carfora".
E' la coraggiosa guida dell'istituto Morano a confermare la particolarità di quell'incontro: "Fu una grande soddisfazione averli accolti, erano le 17.30 ed erano venuti senza fotografi, senza clamore ma portando un progetto fatto di regole e studio, la prova che tutto può cambiare, quello che io penso e faccio da 16 anni, perché credo tantissimo in loro" ha concluso salutando gli studenti in platea.
Parole condivise dal magistrato Catello Maresca, Ambasciatore della cultura antimafia, anche lui presente: "Sembra un'idea banale ma è stato realizzato in pochissimo tempo; abbiamo iniziato un mese fa arrivando già alle lezioni e alle borse di studio. Ai ragazzi va spiegato che conviene rispettare le regole, come avviene nello sport, solo che a scuola ci si gioca la partita della vita" ha concluso, lanciando l'idea della produzione del vino Caivano, immediatamente raccolta dai due imprenditori.
Fondazione Scudieri e Fondazione Cotarella, insieme a Obicà e Intrecci, Accademia di Alta formazione di Sala, ad Adler Group e Famiglia Cotarella supporteranno, già da gennaio, percorsi specialistici di alta formazione nell’ambito dell’innovazione tecnologica e dell’hospitality.
In particolare, realizzeranno, per gli studenti dell’Istituto Morano delle classi quarte e quinte, percorsi di orientamento al lavoro e tirocinio formativo, metteranno a disposizione della scuola professionisti nel campo dell’elettronica, programmazione in PLC e della meccanica, da un lato, della ristorazione e dell’ospitalità, dall’altro, per approfondimenti e confronti; infine, elargiranno borse di studio per gli studenti più meritevoli, in uscita dall’Istituto nel 2024, sia nel settore tecnico che in quello dell’accoglienza.
La parola è quindi passata ai protagonisti, i giovani, partendo di Michel (Accademia intrecci) che ha ricordato come: "Famiglia, unione e cambiamento sono i valori che mi hanno fatto scegliere questa scuola", seguito da Giuseppe, studente del Morano: "La nostra preside deve essere severa però ci guarda con occhi materni, se non fosse stato per la scuola oggi non so dove sarei, sono felice dell'esperienza che ho fatto". In chiusura Davide, ventiquattrenne affetto da disturbi alimentari, accolto nel progetto del fiocchetto viola realizzato dalla Fondazione Cotarella: "Sono qui per testimoniare quanto di buono si può fare sul territorio".
Testimonianze che hanno commosso la preside: "C'è un impegno speciale che gli altri non vedono perché non lo vogliono vedere, io invece sono sono orgogliosa di loro. Quando sono arrivata, nel 2007, ho trovato rassegnazione, gente che osservava e qualcuno che faceva, e spesso era solo. In passato lo Stato è arrivato ma poi sono restata di nuovo sola, oggi sembra diverso e finalmente posso innescare consensi, senza che lo faccia la politica perché in quel caso, farlo per i loro consensi, non cambia nulla. Trovo giusto responsabilizzare e chiamare in causa i ragazzi a vivere e tenere la 'roba nostra'. Proteggiamo quanto fatto e che oggi lo Stato ci consegna, un sogno collettivo"; approvazione anche dal magistrato Maresca: "In questo istituto c'è tecnologia ma soprattutto amore, passione e partecipazione e questi ragazzi sono un esempio tangibile".
Con l'occasione è stato ospite Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, che ha ribadito la presenza dello Stato sul territorio di Caivano, confermando la fine dei lavori per il Centro Delphinia entro maggio 2024 come già annunciato: "Abbiamo già realizzato Illumina Caivano, inaugurarlo è stato bellissimo perché incide sulla vita reale delle persone e li carica della responsabilità di mantenere strutture pubbliche in una zona dove c'era solo degrado. Presto arriverà il centro sportivo, che sarà forse gestito dalla Polizia di Stato con il proprio gruppo delle Fiamme Oro. "Qui si ha la percezione che si può agire per il bene delle persone - ha concluso Mezzaroma - e lo sport insegna le regole ma anche a perdere, solo così ci si può rialzare".
Teresa Pierini e Anselmo Cianchi