VITERBO - Caro presidente del consiglio le scrivo, e mi perdonerà l'arroganza, che poi è niente rispetto alle ormai annunciate dirette social che, scherzando, mezza Italia ormai identifica nella serie infinita Il decreto.
Mi perdoni la franchezza, ma da giornalista, locale e infinitamente minuscola rispetto a tanti titolati colleghi, non posso non raccontarle dell'incertezza che regna in questo momento. La mia personale e quella di tanti cittadini che non sanno più cosa pensare.
Considero l'intera gestione del momento completamente deficitaria, e parlo solo della comunicazione, perché non ho le competenze e, grazie al Cielo, la responsablità di affrontare un'emergenza grave come questa del Covid 19.
Non è assolutamente normale che al termine di una sua diretta la gente si guardi smarrita e inizi a chiedere "che vuol dire?", "che succederà ora?". Questo indica già che è sbagliato. Non posso sapere se è il suo staff ad organizzare il tutto, ma credo che sia il caso di ripensare un po' la questione. Sta usando una piattaforma privata, americana, per parlare ad un popolo che non ha più punti di riferimento: Parlamento chiuso, cosa che fa pensare a pieni poteri in mano sua, lei che si dichiarò sconvolto quando li chiese un suo ex ministro, mentre ci ha messo nulla nel dare l'impressione di prenderseli ed avocarli a sé.
Non sono una giornalista parlamentare ma ho piena fiducia nei colleghi che lo sono e che, di fronte ad una conferenza stampa ordinaria, potrebbero sottoporle le domande che si fanno gli italiani, e invece nulla, si devono accontentare di un video su Facebook, quando non sono così fortunati da ricevere i vocali anticipati dal suo portavoce. Non vorrei che le piaccia sentirsi sicuro e protetto, e le dico questo certa del fatto che moltissimi commenti, impeccabili, senza una parola fuori posto, vengono regolarmente stoppati come spam, come se venissero fiutati quelli poco graditi, e parlo con cognizione di causa, posso tranquillamente mostrare gli screen. Viene da chiedersi se sia possibile una protezione a tavolino..
Inoltre il lavoro del giornalista è ridotto al mero racconto della favoletta sentita da Fb, la stessa sentita da centinaia di migliaia di italiani che si attaccano alla diretta. Se non fosse assurdo... verrebbe da dire che cerca solo seguaci online, ma no, non può mica essere. Vero? E non mi venga a dire che vuole evitare assembramenti, perché allora la conferenza stampa della Protezione Civile è un covo di monatti, no?
Ormai sono tante le volte che ha annunciato qualcosa online, qualcosa che ultimamente non si capisce nemmeno troppo e che, spesso, annulla o rettifica quanto detto prima. Stiamo ancora aspettando di capire quale sarà il supporto per le partite iva, e che sarà di noi poveri giornalisti che leghiamo la propria attività alla stessa, fuori dal campo Inps e vincolati alla previdenza Inpgi. Un fornito gruppo di colleghi che oggi è senza alcuna entrata, in quanto legata a clienti che hanno le aziende chiuse... e che sta lavorando praticamente gratis. E se arriverà qualcosa sarà merito del presidente dell'Ordine lombardo, che per primo ha puntato il dito sulla falla.
Siamo confusi, stanchi, sfiduciati: è forse questo il modo con cui voleva gestire l'emergenza? Sono certa di no, recuperi l'umanità che è necessaria e dia un segnale vero agli italiani che vogliono sentire un uomo, un gruppo di uomini e donne e non certo un algoritmo freddo e poco rassicurante.
Teresa Pierini