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Arena: primo consiglio infuocato, e non per il caldo estivo

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VITERBO - Primo consiglio comunale cittadino, che parte in un clima rovente, non tanto per il caldo estivo, mitigato da un temporale notturno che ha costretto l'assessore Micci agli straordinari per far tornare la corrente a Grotte, ma soprattutto per l'atteso avvio. Non aveva paura del martedì 17 il sindaco Arena, ma a giudicare da questo primo consiglio il rischio era alto, e non certo per la superstizione.

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Sullo scranno la presidente Lotti, consigliera anziana perché più votata alle amminsitrative tra tutti gli eletti, con un'emozione prevedibile apre l'assise, barcamenandosi come può tra vecchi squali della politica e tentativi di trabocchetto. Al suo fianco il segretario, altro bersaglio mobile dell'opposizione.

Arena accoglie i consiglieri: "Vedo volti giovani e freschi con un buon gruppo di nuove persone elette e tanti storici amici. Siamo pronti a lavorare per il bene della città e mi piace dare merito alla precedente amministrazione, di cui sto usando fondi lasciati in bilancio dall'assessore Ricci per sistemare le prime strade. Poi saremo noi a lavorare per fare il meglio per questa città".

Opposizione totalmente presente, in maggioranza mancano i consiglieri Grancini, in vacanza, e Insogna.

E' la consigliera Ciambella che chiede la parola proponendo il voto singolo su ciascun consigliere, per fare un'opportuna verifica sulla legittimità degli eletti, la seguono Ricci, Frontini e Serra, che per un paio d'ore continuano a ribattere giocando al buio, mirando comunque perfettamente verso il consigliere Muroni, che diversamente dal sindaco non ha ancora sanato la spettanza al Comune, dopo la condanna definitiva della Corte dei Conti, spettanza che dovrebbe essere coperta dall'assicurazione ma che di fatto, al momento, lo mette in una posizione scomoda.

Buzzi prova a ricordare che nella precedente amministrazione si è perso solo tempo evitando l'argomento e la Ciambella, che spesso affonda il colpo contro la sua ex amministrazione Michelini, sottolinea che l'ha sempre trovato ingiusto anche allora, ma che si trovava ad essere sola nel chiederlo.

Il Segretario prova a smorzare i toni: "Per contestare l'eleggibilità serve un atto del consiglio. Oggi c'è la convalida, laddove verrà contestata la stessa, inizierà l'iter con la possibile conseguenza della decadenza del consigliere per ineleggibilità. La documentazione è agli atti, basta che la chiedete nello specifico". Replica Serra, richiamato da Santucci per i modi usati, che torna al recente passato, quello che ha di fatto causato la spaccatura nel Pd: "Dobbiamo lavorare con serenità ed evitiamo quanto avvenuto in passato", fornendo un assist involontario alla Ciambella, che incalza ancora: "E' il segretario generale che deve usare tutti gli strumenti. Nella precedente amministrazione io sull'argomento sono stata in minoranza e apprezzo che ne stiamo parlando. Questa è democrazia e in passato abbiamo fallito. Lei sindaco ha avuto un consenso, pur flebile, e amministri con le regole, chi al suo posto in precedenza ha tergiversato è stato punito dal voto". A Michelini saranno fischiate le orecchie.

La consigliera Frontini prende i documenti ed evidenzia come nell'autocertificazione di Muroni manchi proprio la parte che riguarda l'articolo che lo rende ineleggibile, una scelta evidente secondo la consigliera di Viterbo Venti Venti.

Una sfida infinita che termina quando la presidente Lotti inizia a leggere il verbale di voto, con il subentro dei nuovi consiglieri che sostituiscono quelli nominati assessori.

Si parte da Arena, Ricci chiede la discussione e Arena conferma di aver pagato il dovuto, come previsto dal contenzioso, e rimosso la causa che aveva intentato con l'amministrazione. Tutto sistemato quindi, almeno per il primo cittadino, che approfitta per salutare il prefetto Bruno, entrato in sala, affollata di cittadini e giornalisti.

Prosegue la verifica, sempre con chiamata nominale ad ogni votazione, e tutto si ferma al nome di Muroni, la discussione precedente, senza colpevoli, ora ha il suo reo, che interviene: "La mia dichiarazione è regolare, ad essa ho aggiunto una memoria al segretario. Ribadisco - precisa Muroni - che è presente una polizza, che per legge deve rifondere quanto chiedete. Sono 4 mesi che devono farlo e se sollevate la questione posso anche pagare e mi rifonderà l'assicurazione stessa. Trovo però curioso che in questi 4 mesi il Comune non li abbia richiesti. Comunque nei prossimi giorni provvederò ad estinguere il debito" conclude. 

Viene chiesta una sospensione, si torna in aula e la prima sopresa: l'opposizione resta fuori e la maggioranza non ha il numero legale, non un bellissimo spettacolo. Dopo mezz'ora la questione rientra, come i consiglieri, si vota per concedere a Muroni i 10 giorni previsti per legge e si tornerà a parlarne.

Il primo round è finito, al momento, per la minoranza ci sarà tempo per parlare di altre contraddizioni.

Fila liscia la convalida di tutti gli altri consiglieri, che vista l'ora, ben oltre le 14, viene approvata per alzata di mano. Consiglieri ufficialmente riconosciuti, giuramento del sindaco Arena, che indossando la fascia tricolore dichiara il rispetto delle leggi e il suo massimo impegno a favore della cittadinanza.

E' il momento di scegliere il presidente, che con 17 voti e qualche altro sparso, anche su Muroni, è scelto nel consigliere Evangelista (Lega), come previsto, mentre per vice viene proposto e approvato Galati. 

Concilianti le prime parole del presidente del Consiglio Comunale, che si dichiara aperto a tutti, disponibile al confronto, primus inter pares, parole che tranquillizzano l'opposizione, che si complimenta con lui. 

Riunioni di maggioranza per l'immediata composizione della commissione elettorale, visto il tempo scarso non si riesce a fare altro, e presentazione da parte del grupppo Viterbo Venti Venti della prima proposta, la decurtazione del 30% dei compensi ai consiglieri comunali, che secondo Chiara Frontini, se approvata, dovrà essere messa a disposizione della città per progetti condivisi, una scelta che di fatto non porterà risparmio ma un diverso utilizzo delle somme. In mattinana, comunque, l'assessore Alessia Mancini ha firmato la decurtazione volontaria del 50% del suo emolumento.

In chiusura, come ampiamente annunciato a mezzo stampa, le dimissioni di Filippo Rossi: "Qui finisce la mia esperienza, scelta fortemente politica ma anche personale. Ho ancora in testa la mia passione politica nata nel '79 a tredici anni a Roma, ricordo ancora la notte in cui l'ex sindaco Michelini teorizzò il fatto che la politica non serva, poi ho capito che era la sua convinzione vera, pensando che la politica ha un ruolo minimale. Una tragedia. In tutte le declinazioni delle vostre differenze vi lascio con un appello, senza la politica, e quindi senza di voi sentendomi già ora solo cittadino, questa città muore, anzi questa città è già morta. La vostra responsabilità non è chi farà le marchette facendo lo scrutatore, questo non è lavoro ma luogo di decisioni. Il mio successore - conclude Rossi lanciando Barelli che prenderà il suo posto - sarà qui rappresentato con opposizione, continuo nel progetto. O voi pensate di poter volare alto e prendere decisioni per la città, nonostante i dirigenti, la burocrazia, il prefetto, la palude tutta italiana in cui Viterbo è apice... o scardinate questa melma o porterete la città a fondo, come ha fatto l'amministrazione precedente. E' un errore quando la politica non fa nulla, se i politici non decidono per paura di sbagliare la non decisione è il primo e più grave errore fatto. Ci vuole coraggio e non fare consigli come oggi dove non si decide nulla. Consegno la lettera di dimissioni, che non sono tristi, la mia funzione a Palazzo si conclude qui, spero di essere utile da altre parti".

Il primo consiglio si conclude, maggioranza e opposizione si preprarano al prossimo, dove sarà illustrato il programma dell'amministrazione Arena e si analizzzerà la posizione del consigliere Muroni. E sarà battaglia, di nuovo. 

Teresa Pierini