VITERBO - L'arte e l'ironia di Toni Arch accompagneranno i visitatori del Gran Caffé Schenardi per tutto il mese di maggio.
Sabato scorso il vernissage inaugurale della mostra organizzata da Zeromillecento di Vittorio Ioppolo. Presente ovviamente l'artista che ha coinvolto gli ospiti con la sua simpatia e la grandissima voglia comunicativa.
Toni è un uomo mite, profondamente educato e rispettoso della stessa essenza dell'arte. Preciso fino all'impossibile, se nota un errore durante la realizzazione di un'opera la ricomincia da capo, ha raccontato a chiunque lo avvicinasse da cosa nasce la sua visione artistica.
Si parte da una tavola su cui incolla una tela, un procedimento mutuato dal restauro che ha studiato fino ai minimi dettagli. Una scelta che salva l'opera, in quanto il legno può tarlarsi ma il difetto non supererà mai la colla e di conseguenza il suo affresco.
Poi arrivano le linee, che nascono dalla sua esperienza nel mondo della grafica e della scenografia: Toni Arch è un architetto del colore, un designer rinascimentale prestato all'era moderna.
"La linea della grafica nasce dalla mia esperienza - confida durante il vernissage -. per portarla su tavola preparo una tavolozza di colori e li provo sul cartone, i colori devo trovarli armonici. anche perché li realizzo con le terre e una base di polvere di marmo. Alla fine il quadro resterà eterno".
Affreschi veri, che rende lisci al tatto con un magico colpo di delicata carta abravisa. Opere da ammirare, interpretare, toccare e vivere, partendo dal titolo, che è sempre molto ironico: Toni non è geloso del significato, lui lancia un'idea, poi ciascuno lo interpreta come vuole per farlo diventare suo.
All'inaugurazione tanti artisti, tra cui Roberto Joppolo e Aldo Pennello, fresco novantenne, molti amici, il sindaco Arena e l'assessore De Carolis e ovviamente Urbano Salvatori, gestore del Gran Caffé Schenardi.
La mostra è ammirabile nelle varie sale fino al 26 maggio 2019, per chi fosse interessato le opere sono in vendita.
Teresa Pierini