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Vescovo Fumagalli celebra la messa per i figuranti del corteo: "Il prossimo anno aggiungiamo anche il secolo attuale"

Manifest. Religiose
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VITEBO - Si è celebrata ieri pomeriggio, alle ore 18,30, la Santa Messa per i figuranti del corteo storico, presso il santuario di Santa Rosa, presieduta dal vescovo, mons. Lino Fumagalli.

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Alla celebrazione erano presenti alcuni figuranti in rappresentanza del corteo, il sindaco Arena e suor Francesca per le suore Alcantarine, reggenti del Monastero.

Nella sua omelia, il Vescovo ha detto: "Quest’anno le festività di Santa Rosa acquistano una modalità tutta diversa. Ci manca oggi la processione con il cuore ed il corteo storico e domani il trasporto della Macchina. Indubbiamente ne sentiamo la mancanza, ma questo ci aiuterà ad apprezzarle di più il prossimo anno.

Il corteo di Santa Rosa che accompagna il cuore e lo fa per le vie della nostra città è un po’ il ripetere quello che Santa Rosa ha compiuto in 8 mesi (dal 23 giugno 1250 al 6 marzo 1251). Nonostante questa brevità e la penuria di notizie storiche, Santa Rosa rifulge per Viterbo e non solo". 

Il Vescovo Lino ha poi riferito di voler suggerire per il prossimo anno di far inserire nel corteo storico anche qualche abito di oggi, di giovani, adulti ed anziani. “Il corteo storico non può ignorare questo tempo – ha aggiunto - domandiamoci se la devozione alla Santa ci abbia aiutato ad imitarla per essere sale e luce nella nostra comunità. Sale è ciò che dà sapore, dà significato alla nostra vita. Ma il sale conserva anche cose buone. All’interno della nostra Chiesa Santa Rosa ce lo insegna: Lei  è stata l’elemento di concordia, di pace, ma ha anche richiamato al dovere di essere costruttori di una società migliore".   

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Il Vescovo Lino ha, quindi, parlato del periodo difficile che stiamo vivendo con tante attività che chiudono e numerose famiglie che non riscono a pagare le bollette e non hanno neanche da mangiare. "Forse dobbiamo aprire gli occhi - ha affermato -  Questa è la situazione in cui vive Viterbo e peggiorerà purtroppo. Santa Rosa riempiva il suo grembiule con quello che aveva per darlo ai poveri, rimanendo Lei stessa senza mangiare. Il padre, accortosi di ciò, le chiese di aprire il grembiule, ma vi trovò petali di rosa. L’amore condiviso rende bella e profumata la vita. Condividere le cose significa dare un prestito a Dio, che Lui ci restituirà tutto con interessi favorevoli. E Rosa ce lo ha dimostrato. Cerchiamo di essere sale della terra e luce nel mondo”. .