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Cristoforo Trapani apre Agrifish raccontando la conquista della Stella Michelin e il sogno di aprire il suo ristorante

Sagre e Feste
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TARQUINIA - Il calore e i profumi della costiera amalfitana sposati alla concretezza e al gusto deciso della Toscana: non lascia indifferenti il passaggio nella Tuscia di Cristoforo Trapani, giovane chef stellato che ha inaugurato Agrifish sul lungomare di Tarquinia.

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E' lui a presentare il primo show-cooking di Agrifish, supportato da Vittoria Tassoni. Lo chef, che conquistò la prima stella Michelin a soli 25 anni, ha raccontato la sua vita professionale, partendo lontano, da quando adolescente non si sentiva portato per gli studi e si vedeva dietro ai fornelli. Come arrivarci? Non aveva un curriculum e nemmeno un diploma del settore da spendere ma si armò di coraggio e scrisse a Heinz Beck: "La Pergola era il sogno e sembrava irraggiungibile. Ero di Vico Equense ed avevo lavorato fuori, in Algeria, dove si trovava mio zio, per pagarmi l'Alma di Gualtiero Marchesi. Tornando ero ad un bivio, iscrivermi o provare a presentarmi ad Heinz, vinse questa seconda opzione, perché lui apprezzò la mia intraprendenza e mi offrì uno stage".

Ora all'Alma è uno docenti.

Dopo l'esperienza a La pergola c'è stata Villa Crespi di Cannavacciuolo, e ancora Moreno Cedroni e Davide Scabin. Tutte esperienze da mettere in bagaglio: "Torno in Costiera dopo 10 anni, a Piazzetta Milù e poi la Toscana, al Byron di Forte dei Marmi dove, dopo pochi mesi, arriva la Stella. Ora cucino per la famiglia Berlusconi con un sogno nel cuore, aprire il mio ristorante".

Una storia di successo che il pubblico ha ascoltato mentre il vapore delle pentole iniziava a conquistare la postazione e l'odore delle preparazioni ad arrivare fino all'ultima fila di tavoli. Cristoforo e Vittoria, da lui stesso ringraziata per il fondamentale supporto nelle basi e dietro il bancone, portano a conclusione un must dello chef, la pasta fagioli e cozze con olio aromatizzato alle erbe.

Niente piatti strani o di moda per Trapani, che ironizza: "Con la schiuma ci faccio la barba e i fiori li metto in giardino", ma una cucina dai sapori tradizionali, fatta di pochi passaggi e soprattutto con ottime materie prime del territorio. La crema, che normalmente prepara con fagioli schiaccioni di Pietrasanta, è stata preparata da Vittoria con i cannellini del "Purgatorio", poi le cozze e il brodetto realizzato con i gusci, per dare il tocco di mare che serve. Olio aromatizzato con rosmarino, timo, dragoncello, salvia ed aglio e la pasta appena scolata. Assaggia ogni preparazione lo chef, perché ogni posto ha i suoi gusti e tutto influenza nella riuscita del piatto, che ora è pronto per essere servito dagli allievi dell'Istituto Stendhal di Civitavecchia, insieme al vino.

Qui entra in campo Zucchetti che presenta Pierluigi Serafini, della cantina Podere Giulio, il vino abbinato e lo fa servire ai tavoli (e anche agli chef).

E' il momento di gustare, tutti sono serviti e possono apprezzare pienamente il piatto, confermando le scelte dello chef, che chiude con la sua ultima confidenza: "Chi mangia da me deve dire 'buono, lo voglio mangiare anche domani, non mi serve chi cerca un'esperienza".

La prima serata di Agrifish si è chiusa con i complimenti agli allievi dell'alberghiero civitavecchiese, dando l'appuntamento alla seconda giornata, con protagonista Danilo Ciavattini.

 Per tutto il cartellone della manifestazione leggi A Tarquinia Lido tutto pronto per Agrifish: il programma dei quattro giorni di eventi

Teresa Pierini e Anselmo Cianchi