VITERBO - Ha appena girato una puntata della sua nuova fiction, ambientandola in città, e ora Alessandro Gassman ha un nuovo legame con la Tuscia: ieri sera ha ricevuto il premio Pipolo, direttamente dal figlio, Federico Moccia, e da Andrea De Simone, direttore di Confartigianato Imprese Viterbo, sponsor dell'iniziativa realizzata dal Tuscia Film Fest.
"Spero di meritarmelo - ha precisato il bell'attore, accomodandosi poi per l'intervista fiume in cui ha raccontato molto di se -. Il cinema è un luogo unico dove condividere emozioni e viverlo qui è bellissimo, Viterbo è bellissima solo che non lo diciamo mai abbastanza. Ho un forte legame con la città dei papi, qui il mio primo film come regista, perché ho avuto voglia di farlo, dopo 35 anni di carriera lo devo dire... mi faccio schifo da solo come attore, non riesco mai a rivedermi. Avete presente i filmini fatti in famiglia in cui non ti vuoi mai rivedere? Io provo lo stesso e spero prima o poi di evitarlo, facendo il film pefertto. Devo dire, però, che mi ci avvicino per fortuna, anche grazie a Croce e delizia".
Una confessione a cuore aperto che vira poi sul film in programma nella serata del Tff, e sul cast. "E' un film che parla d'amore e diversità, un tema trattato con intelligenza e misura, senza saccenza. Spesso i film che trattano omosessualita puntano il dito anche contro chi non comprende queste storie d'amore. La forza è trattare il tema dell'amore tra due uomini come se fosse tra uomo e donna o due donne, e devo dire che Simone Godano c'è riuscito. Una commedia è grande se fa ridere e piangere come nella vita comune, mantenendone il ritmo. Serve un regista che capisca di recitazione, con le idee chiare, e che abbia a supporto attori esperti di commedia, liberi di cambiare in diretta quanto scritto.
Nel cast lo eravamo tutti, tranne Jasmine Trinca, abituata ai ruoli drammatici, e vi racconto un aneddoto, legato purtroppo ad una scena tagliata, e qui diamo la colpa al regista - ha proseguito -: Jasmine era 'appanicata', doveva girare una scena in cui lasciava l'auto senza freno a mano. Mi chiese come doveva approcciarsi, se ridendo o altro, io le ho consigliato di farlo in modo drammatico, come sarebbe nella vita, chi riderebbe di un'auto che scappa incontrollata? Ha fatto così e nel lancio verso il finestrino ha fatto la scena più comica del film. Peccato sia stata tagliata.
E poi c'è Bentivoglio - conclude - il mio fidanzato. Amici da sempre, non avevamo recitato mai insieme, ma negli anni '80 eravamo vicini di casa e luli fece l'errore di affittare casa in via dei Pellegrini a Rocco Papaleo, una cosa sconsigliatissima. Ci siamo frequentati in stati etilici alterni... in questa casa diventata un porto di mare" Il resto lo lasciamo immaginare...
ncontro che ha strappato risate e applausi di migliaia di spettatori presenti, l'ennesimo sold out e persone sedute su ogni scalino possibile della piazza, con le seggiore esaurite fin a subito, e ha lasciato un sorriso anche nel cuore di Alesandro Gassman, che è andato via ringraziando per il premio e salutando un pubblico ormai amico.
All'incontro è seguita la proiezione del film, esattamente come descritto da Alessandro Gassman; un prodotto ben fatto, dove si dosa perfettamene la battuta, anche non politicamente corretta, e il momento ad alto tasso emotivo. Una storia di diversità vissuta nella più totale naturalezza, fino ad arrivare a punte di crisi elevatissime, litigi, drammi, disperazione, come ogni famiglia, di qualsiasi colore sia, vive quotidianamente. E poi ci sono i bambini, quelli, come ha sottlineato l'attore, che ti fanno tirare fuori sempre il meglio di se stessi.
Teresa Pierini