TARQUINIA - Luci di nuovo accese nella sala del cinema Etrusco, che poi sono tornate spente per riprendere la magica atmosfera della proiezione, con l'emozionante film "Il punto di rugiada" di Marco Risi, che per la cittadina etrusca vuol dire emozione doppia.
Come annunciato in conferenza stampa (leggi Torna il cinema Etrusco: sabato l'inaugurazione con "Punto di rugiada" di Marco Risi) dopo quattro anni di chiusura torna ad aprire le porte, acquistato dal Comune e dato in gestione alla società Altri Sguardi di Claudio Storani ed Eleonora Berardozzi. Sabato pomeriggio il taglio del nastro, con tutti i protagonisti e gli ospiti Marco Risi, Corinne Clery, Riccardo De Torrebruna, la famiglia Piccioni, in ricordo di Leandro a cui è dedicato il film, e Marco Morricone, filglio del maestro Ennio, legato da profonda amicizia e collaborazione con il musicista tarquiniese scomparso lo scorso anno.
"Benvenuti al cinema Etrusco, che riapriamo come non avviene altrove - ha sottolineato il sindaco Giulivi -. Quest'anno ricorre il centenario di questo cinema e qui si svolgevano veglioni e feste, la vita stessa della città, dovevamo riaprilo per forza".
Stupore per Marco Risi (nella foto con Corinne Clery), che ha ammesso come sia molto raro vedere sale riaperte in questo periodo.
"E' bello vedere una sala piena e qui, oggi, questo ha tanto significato per le musiche di Piccioni, a cui è dedicato il film che vedremo insieme. Ricordo che in uno degli ultimi giorni di set venne a trovarci, si mise al pianoforte e suonò direttamente per gli attori, che rimasero molto stupiti - ha aggiunto il regista Risi, prima di dedicare qualche parola alla pellicola, ispirata agli ultimi anni del padre Dino -. Il punto di rugiada è l'incontro tra caldo e freddo, nell'esatto momento in cui nasce la condensa che diventa goccia. Il film ha un tema forte, e come per le termperature, si svolge un incontro scontro tra generazioni, ma vissuto con leggerezza. Emblematica la scena in cui vengono sequestrati i cellulari ai due ragazzi protagonisti, un gesto che gli farà guardare in faccia le persone".
Romantico ricordo anche per Riccardo De Torrebruna, sceneggiatore del film: "Finito di scrivere con Marco e Francesco, ho inviato la sceneggiatura a Leandro, senza che nessuno lo sapesse, chiedendo di trovare ispirazione per la musica. Poco dopo, mentre camminavo alle Saline mi arrivò quello che poteva essere il tema, che poi ne è diventato il principale. Lo girai subito a Marco e disse 'Bella musica, la facciamo'. Questo conferma che Tarquinia c'entra eccome".
Sabina, la moglie, e la famiglia di Piccioni erano in sala e per loro è intervenuto Marco Morricone, con brevi ricordi degli incontri con suo padre: "Leandro è stato compagno di viaggi e di viaggio di papà, ricordo le infinite partite a scacchi e le discussioni sulle mosse. Siamo qui oggi per ricordarlo, sarebbe bello che qualche giovane si innamori di questo mondo, come in Nuovo cinema Paradiso".
Prima di farsi trascinare nei ricordi del film il ringraziamento di Claudio Storani: "Speriamo davvero che il futuro sia roseo su ogni punto di vista, questo è un punto di partenza verso qualcosa di diverso, una comunità che si muove verso un orizzonte" ed Eleonora Berardozzi "Un lungo viaggio che faremo insieme, ricostruendo un pubblico da zero. Partiamo giovedì 7 marzo con la programmazione, sicuramente con Dune 2, a cui andremo ad aggiungere altri due film".
Luci spente e inizia il viaggio nei ricordi di Marco, in un film dedicato agli anziani in una casa di riposo, dove arrivano due giovani a svolgere il servizio sociale sostitutivo al carcere. I due mondi che si scontrano, apparentemente, e poi si fondono in rapporti di stima ed amicizia che i due ragazzi non hanno forse mai vissuto. Emozioni che sconvolgono anche le vite al tramonto degli ospiti, per la prima volta, forse da anni, fuori dalla triste routine del luogo.
Un film intenso che vive anche attimi divertenti e alcuni infinitamente romantici, pieno di citazioni, come quelle di Confucio scritte su una lavagna, perfette copertine delle scene, da quelle più rudi fino allo sbocciare di un domani di speranza; poi ci sono i ricordi dalla vita reale di Dino, a cui Marco si ispira per alcune iconiche battute (Chi dice ma ... oppure la faccia da ... rivolta alla sua ombra colpita dal bastone, anch'esso finito tra le mani dell'attore che interpreta Dino, magistralmente portato sullo schermo da Massimo De Francovich), ma anche la passione del regista per il decupage realizzato tra volti reali e immagini artistiche.
Particolari ricordati al termine da Risi e De Torrebruna, fermando lo scrosciante applauso del pubblico e soprattutto l'evidente commozione di tutti, merito della bellezza del film e dell'intenso legame della città con il suo musicista.
"Registrare la colonna sorona alla Forum, come una volta, è stato un momento magico - ha precisato Risi - i bravi musicisti comprendono subito il senso della musica".
E ancora: "Sono molti i ricordi di famiglia finiti nel film, dalla signora che non ricorda nulla del marito, come faceva mia madre, che si stupiva di essere la moglie di un regista ma ne ricordava benissimo 'Il sorpasso' o i decupage, passione di mio padre, con un suo album finito proprio sul set, dove il momento più triste è quando viene mostrata la sua stanza vuota. Le poesie di Federico, invece, sono di mio zio", quel Nelo Risi che, viene ricordato tra il pubblico, fu uno dei primi poeti a ricevere il premio Cardarelli, e Tarquinia torna di nuovo protagonista.
Il viaggo del Cinema Etrusco Art House è iniziato nel migliore dei modi, tra poesia, ricordi, emozione e tanti, tantissimi applausi.
Teresa Pierini e Anselmo Cianchi