VITERBO - Braccio a mezz’asta formato impero, bicchiere d’aleatico in pugno, occhi acquosi e festosi, grido liberatorio “Evviva le anime sante del Purgatorio”. Accade a Gradoli ogni anno, da secoli, nel giorno delle Ceneri (quest’anno 6 marzo) quando va in scena il Pranzo del Purgatorio.
Se ne parlerà il 22 febbraio prossimo a palazzo Brugiotti di Viterbo (ore 16,30), nella seconda delle cinque conferenze promosse dal Touring Club seguendo il canovaccio intrigante di “Profumo di borgo”.
Diranno tutto di Gradoli e del tradizionale “Pranzo” Sergio Prosperuzzi (cultore di storie locali) e Massimo Del Signore (capitano della Fratellanza del Purgatorio) presentati dal console Vincenzo Ceniti, animatore dell’iniziativa.
Il borgo di turno, che s’acquatta tra i colli a nord del Viterbese, sorprende subito con l’elegante palazzo Farnese, regalo di nozze di Paolo III al figlio Pierluigi giovane sposo di Girolama Orsini, al cui interno si fa largo un insolito museo di costumi rinascimentali. Da quelle finestre la vista del lago di Bolsena è superba. Il magistrale identikit di Pierluigi, austero e barbuto, l’ha regalato Tiziano in una tela oggi al museo di Capodimonte a Napoli.
Gradoli attrae anche per le antiche pietre del centro storico, cui si accede da una sola porta, dove covano profumi e tradizioni di vecchia data. Nei giorni precedenti alle Ceneri un vibrante tamburino alla testa degli Incappucciati della Fratellanza del Purgatorio si fa largo tra le vie e le piazzette per la tradizionale questua tra le famiglie del posto.
Con quanti raccolto si allestisce il “Pranzo” (a base di magro), negli spazi della Cantina Sociale dove confluiscono oltre mille convitati e con il ricavato del pranzo si fanno opere di bene. In passato si soccorrevano, con messe e donazioni, le anime purganti per il sospirato salto in Paradiso.
I “Pomeriggi” si presentano, come sempre, col patrocinio della Fondazione Carivit e la collaborazione di Fidapa e associazione Nimpha. Al termine brindisi di aleatico nel cortile di palazzo Brugiotti, offerto dalla Cantina Sociale di Gradoli.