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Il Giardino di Filippo - Agriland invita il sociale a "co-costruire"

Viterbo
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VITERBO - Interessante seminario, ieri mattina nella sala conferenze delle Terme dei papi, dove si è discusso di agricoltura sociale, interventi assistiti dagli animali, approcci dei percorsi riabilitativi ed educativi.

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Organizzato da Chiara De Santis Del Tavano (Il giardino di Filippo - Agriland), ha visto protagonisti Asl e docenti universitari, autorità civili e religiose e tante associazionni di categoria e quelle che operano nel sociale, tra queste presenti i responsabili di Eta Beta, Gli anni in tasca, Persone down Viterbo.

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L'avvio della giornata "Coltivare la salute, lavorare con la natura" con le parole del vescovo Fumagalli, che ha di nuovo richiamato l'attenzione verso i più deboli, sollecitando i politici presenti (sindaco Arena, assessore comunale Salcini, assessore regionale Troncarelli e consigliere regionale Panunzi) ricordando la canzone "Parole, parole, parole" ma attrinuendola a Celentano, immediatamente corretto, tra le risate dei presenti, del sindaco che ha raccolto la sfida ma ha ricordato come la canzone fosse di Mina. In linea con gli impegni futuri anche l'assessore Troncarelli ha annunciato una serie di iniziative, seguita dal consigliere Panunzi, che ha ricordato il forte legame con la terra, insegnamento appreso dal padre.

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L'argomento salute e natura è stato approfondito dal direttore generale Asl, Daniela Donetti, che ha ricordato come la persona acquisti sensibilità e qualità se vive un ambiente sano: "La salute non deve essere idenfiticata solo con la  sanità - ha precisato - ma parte dalla revisione complessiva dell'ambiente in cui viviamo. Ambienti, spazi, orti sociali sono perfetti per i nostri anziani, per prevenzione e acquisizione di un corretto stile di vita".

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Elvino Pasquali, direttore Coldiretti ha ricordato quanto il blocco subito dai cittadini abbia influito sugli stati d'animo: "Ormai è chiaro come gli ambienti ampi siano positivi. L'agricoltura sociale porta dignità, specie a chi riesce ad operare e rimanere nel settore. Il mondo agricolo è in grado di aiutare la società" ha concluso annunciando un grande successo di Agriland, che per il secondo anno consecutivo vince il Premio Coldiretti Lazio Noi per il sociale (leggi qui i dettagli).

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Tra i saluti istituzionali anche Luigi Pagliaro, per Slow food, che ha ricordato: "Solo con una visione olistica si può comprendere il respiro dell'agricoltura sociale. Questo è il modus operandi che deve contaminare ogni passaggio della filiera, per avere cibo buono, pulito e giusto, portatore di valori, verace, unico e che fa bene. Noi vogliamo essere supporto per accogliere nella comunità Slow food che opera con questo sistema, con noi abbiamo già Alicenova, arriverà anche Il giardino di Filippo. Saremo sempre sostenitori di un'economia più giusta".

Terminati i saluti è arrivarto il momento di approfondire il tema "Le nuove frontiere della terapia assistita con gli animali". E' il moderatore, Carlo Hausmann a presentare Il Giardino di Filippo come un  nuovo Eden, mettendo in evidenza alcune differenze con il passato che stanno trasformando in peggio il mondo. Dalle foto si passa così da un uomo che lavora i campi con il bestiame all'immagine di un "carrozzino per cani". "Oggi è troppo, è giusto ritrovare armonia e rapporti autentici" ha chiosato, consigliando la lettura del blog L'orologiaio miope, di Lisa Signorile e l'enciclica Laudato si'.

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L'approfondimento scientifico è partito dal prof. Massimo Frascarelli, docente di Neuropsichiatria infantile Università La Sapienza: "La relazione uomo animale è una relazione benefica finalizzata al reciproco benessere, diverso il rapporto tra animale e bambino, per questo è giusto ricordare che divertirsi non è giocare, tutti i bambini si divertono e fanno sport ma qiesto non è mai gioco. Oggi stiamo vivendo un 'Nature deficit disorder', disinteressamento agli aspetti della natura - ha concluso mostrando un'immagine di bambini che fissano uno smartphone - va recuperato il gioco all'interno di un ambiente naturale, sia con cavalli, che cani e gatti. Questo è fonte di emozioni: è importante creare sviluppo attraverso l'emozione, con l'animale che diventa tampone dello stress, un facilitatore".

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Un intervento condiviso dal dottor Marcelli (direttore Uoc Tsmree disabile adulto Asl Viterbo): "Seguiamo i ragazzi come un vero progetto di vita, con appropriatezza, facendo cose giuste, con equità, che si traduce in fondi per supportare chi ha bisogno. La nostra presa in carico si dipana in varie scelte tra quelle classiche, in struttura, che quelle socio riabilitative, assistenziali e sociali. L'obiettivo è migliorare qualità della vita e partecipazione, per questo è necessario uscire dagli ambulatori. Ho fatto mio lo slogan Asl dello scorso anno 'Facciamo sistema' che ora possiamo estendere a Potenziamo il sistema".

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Anche il dottor Italo Petrelli (Ospedale Pediatrico Bambino Gesù) è partito dalla fase di fermo di questa primavera: "Tra i bambini che seguiamo ho notato che si relazionavano diversamente se avevano o meno animali in casa, specie cani. Inserire un animale come aiuto porta risultati, in particolare cani e cavalli. Ho notato che agiscono meglio addirittura dove non arrivano i farmaci, perché stimolano un altro canale, ad esempio il cambio di umore, l'aumento dell'attenzione cognitiva, perché cala l'adrenalina e aumenta l'ossitocina, e tutto avviene a breve, mentre nel lungo il bambino applica quello che impara nelle interazioni sociali".

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La seconda parte del seminario è stata dedicata all'agricoltura sociale multifunzionale verso la società, progetto avviato nel 2005 grazie all'Unitus che fece un master, percorso poi preseguito da molti studenti. Gli interventi sono stati preceduti dal saluto di Remo Parenti presidente Confagricoltura, che ha ricordato la sostenibilità economica e sociale, specie dopo la pandemia, con grande attenzione al welfare: "Questa è l'agricoltura che conosco e riconosco e non quella che spesso finisce sui giornali. Aiutare chi è più fragile come le persone, ma anche i territori fragili che si stanno impoverendo".

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Il progetto universitario fu attenzionato già dal 1999 dal prof. Saverio Senni (Dafne Unitus) che intervenendo ha confermato: "L'agricoltura ha scopi sociali, magari inconsapevoli in quanto multifunzionale, una vera funzione sociale. Ci vuole attenzione dalla politica, perché le aziende agricole ci sono già e non servono investimenti iniziali per avviarle, con  un affacciarsi delle imprese sempre crescenti. Per questo io la parola terapia la leggo come terrapia".

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Ultimo intervento, prima delle conclusioni, Angela Galasso (Arb, Aicere): "L'agricoltura sociale è un campo vastissimo, e necessita diversità di interventi. L'agricoltura è sempre al centro, è il sociale che si svolge in un contesto agricolo, che deve essere professionale, le attività devono essere svolte in sinergia con le strutture istituzionali del territorio. L'agricoltura sociale costa meno perché le realtà ci sono e fanno risparmiare il welfare e la spesa sanitaria, inoltre i beneficiari di questa attività stanno meglio. Insieme si crea un sistema economico che porta al suo interno l'inclusività".

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E' Chiara De Santis a raccogliere tutti i dati di questa riflessione sociale per trasformarla in quella che è solita definire come "Co-costruire salute, perché la salute appartiene a tutti, e noi siamo un parco agricolo per stare bene, un benessere condiviso. Oggi qui abbiamo voluto coltivare un fare pensante, identificando peculiarità: progetti, assistenza, educazione in natura" ha spiegato ricordando l'avvio del nuovo progetto di ricerca dedicato alle pazienti di senologia.

Conclusioni con il dottor Marcelli che ha individuato l'aggettivo più ripetuto: sociale e quanto gli animali siano fondamentali per l'incontro socio riabilitativo all'interno della società. "Ora la sfida è la professionalità per crescere tutti insieme, evitando sovrapposizioni e rivalità" ha concluso.

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Parole raccolte da Chiara che ha invitato le associazioni presenti a riempire la scheda allegata in cartellina "Per co-costruire" e ha salutato tutti, ringraziando Massimilano Sensi, che per primo ha creduto nel progetto integrando Il giardino di Filippo in Agriland, in strada Ponte sodo, a due passi dal centro storico di Viterbo.

Teresa Pierini