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Alta Velocità a Frosinone: il centro destra viterbese denuncia la disattenzione di Zingaretti per la Tuscia

Viterbo
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VITERBO - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli stamani a Frosinone per ufficializzare il passaggio dell'Alta Velocità a Ferentino, a discapito della Tuscia e di Orte che a più voci aveva richiesto di non rimanere isolato. Tutto il dissenso del centro destra nelle note che seguono, assente, al momento, la sinistra.

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Così il senatore della Lega e vicecoordinatore del partito nel Lazio, Umberto Fusco. "La firma del protocollo di intesa tra Regione Lazio e Ferrovie Italiane che istituisce una fermata dell'Alta Velocità a Ferentino è la dimostrazione di come la Tuscia ed i suoi abitanti siano in fondo ai pensieri del presidente Zingaretti e della sua giunta. Non ce ne vorranno i cittadini della città ciociara, ma la richiesta di una fermata della moderna infrastruttura ad Orte è datata quasi quanto l'infrastruttura stessa.

Nel recente passato, oltre a partecipare ad un incontro con Trenitalia, il sindaco di Orte e le altre forze politiche del territorio dedicato alla questione, più volte la Lega aveva sollecitato la presidenza della Regione a puntare su Orte risorse ed investimenti, collocando di riflesso la Tuscia in una positiva corrente di ritorno economico: mai ricevuta risposta. Zingaretti non può limitarsi all'ennesima promessa di miglioramenti sulla Roma-Viterbo - conclude il senatore leghista - limitati per giunta a Bracciano: la Tuscia manca di infrastrutture moderne, competitive che ne rilancino la funzione. Piuttosto che fare la sua ruota di scorta converrebbe diventare territorio umbro: lì almeno c'è Donatella Tesei che ascolta e dialoga con la sua gente".

Altrettanto critico Mauro Proietti, commissario coordinamento Forza Italia Viterbo: “Aspettiamo di leggere le dichiarazioni di chi, da sinistra, in Regione dovrebbe rappresentare Viterbo e la sua provincia alla luce dell’ennesima scelta di isolare la Tuscia da parte di Zingaretti e compagni.

Dopo anni in cui ci sono stati rifilati a mezzo stampa lavori sulla Roma-Civita Castellana come un potenziamento per raggiungere Viterbo, oggi, con la firma di un protocollo tra Regione L’azione Ferrovie dello Stato, arrivano due docce ghiacciate in un momento già particolarmente difficile. L’Alta Velocità ha scelto il sud del Lazio e addirittura la costruzione di una nuova stazione a Ferentino, di cui certamente beneficerà l’economia locale, chiudendo definitivamente la possibilità per una fermata ad Orte che abbiamo sempre ritenuto fortemente strategica. Poi verrà potenziata la ‘metropolitana’ Roma-Cesano-Bracciano, lasciando l’ultima tratta, quella che raggiunge Viterbo, come una linea di fine ottocento.

In una fase come quella che stiamo vivendo, che sta mettendo in ginocchio l’economia locale, la Regione sceglie di tagliate i ponti con il nostro territorio invece di approfittare per sanare una situazione vergognosa. In qualsiasi altra parte del mondo, mediamente civilizzata, infatti, per coprire la distanza da Roma basterebbe qualche decina di minuti. Zingaretti e la sinistra, invece, per Viterbo scelgono di lasciare tutto all’epoca dei treni a vapore. Per chi come noi ha sempre sostenuto le potenzialità di questo territorio - conclude l'esponente forzista - ipotizzando anche una candidatura di Viterbo a Città della Cultura 2033, si tratta della conferma che finché resterà in carica questa amministrazione, ci saranno poche speranze di vedere realizzate quelle infrastrutture di cui Viterbo e la Tuscia, le imprese, il turismo, hanno bisogno. A maggior ragione ora che la crisi economica, successiva a quella sanitaria, farà sentire tutte le sue ripercussioni. Forza Italia sarà in prima linea per combattere contro queste scelte miopi e dannose”.

E ancora Giampieri, Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia: "Sull’Alta Velocità si concretizza, ancora una volta, il gioco delle tre carte della sinistra. La nostra battaglia inizia ben due anni fa: nel mese di novembre 2018 lanciammo, infatti, per la prima volta in assoluto, la proposta di istituire ad Orte una fermata dell’Alta Velocità.

Quest’opportunità avrebbe sicuramente costituito un volano straordinario per l’economia ed il turismo dell’intera area compresa nella Valle del Tevere, a cavallo tra Lazio ed Umbria in una zona ricchissima di potenziale e con molti paesi interessati.

Dopo la prima proposta verbale seguirono una serie di iniziative concrete a supporto dell’obiettivo: incontri con i vertici di Ferrovie, interventi compatti di enti ed associazioni di categoria, adesioni concrete di tanti comuni con mozioni approvate all’unanimità ed, infine, anche un consiglio comunale aperto proprio nella stazione di Orte.
In quell’occasione erano presenti rappresentanti istituzionali di ogni partito politico oltre che i vertici regionali sia del Lazio che dell’Umbria.

Alla luce della notizia di oggi della scelta di Frosinone a discapito di Orte per la realizzazione di un progetto da noi portato avanti da tempo - conclude lìesponente di Fratelli d'Italia - è l’ennesima dimostrazione di una sinistra che dice una cosa e ne fa un’altra.
Le passerelle politiche dei mesi scorsi ne sono l’ultima prova.
Spiace constatare che si tratta di una decisione fortemente politica che va però a discapito di tutta la Regione, vista anche il ruolo di Orte come nodo strategico al centro di importanti snodi di comunicazione".

Giampieri è seguito a ruota dal Gruppo consiliare viterbese di Fratelli d'italia: "Quanto accaduto oggi ne è la prova. Zingaretti con l’amministratore delegato di Ferrovie e la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli scelgono Frosinone per l’alta velocità. Questa è un ulteriore sconfitta per tutta la Tuscia, per tutti i suoi abitanti, per le imprese, per il settore del turismo, che tanto sarà segnato dalla crisi sanitaria in atto, per tutti quei lavoratori che quotidianamente si spostano per lavoro.

Principalmente, però, la sconfitta più eclatante la registra la politica - concludono - però quella allineata con la Regione, per intenderci, che ora dovrà spiegarci come questo sia stato possibile, come ha combattuto fino alla fine perché ciò non accadesse (ma poi lo avrà fatto?) e, soprattutto, come lo spiegherà a chi gliene renderà conto".