Tantissime le persone accolte nella lunga tavola illuminata solo da candele, dove si sono poi accomodati i personaggi in costume, mentre la ristretta cerchia di corte Orsini conquistava il tavolo imperiale.
Una cena unica, preparata minuziosamente da La Locanda del Mostro, il locale voluto da Marco Bettini per aggiungere un'occasione in più alla visita del Sacro Bosco. Uno staff attivissimo, che si è diviso tra la preparazione su grandi bracieri delle leccornie, in gran parte verdure e cacciagione, lepre, anatra, cinghiale e maiale, come prassi del tempo, mentre il servizio si muoveva veloce portando ai commensali grandi brocche di terracotta e ceramica con acqua, vino e il classico idromele, al momento del dolce, una squisita tortina di ricotta e visciole.
Tra gli ospiti l'europarlamentare Antonella Sberna, il consigliere regionale Daniele Sabatini, l'ex sindaco di Civita Castellana Massimo Giampieri, i consiglieri comunali Claudia Mercuri (Sutri) e Rodolfo Felici (Bassano in Teverina), entrambi delegati alla cultura, il direttore di Confartigianato Andrea De Simone, l'architetto Raffaele Ascenzi, con il fratello Gugliemo e numerosi colleghi avvocati, e tante altre personalità viterbesi. Presenti tanti turisti, come era facile intuire dalle lingue ascoltate, tra cui un'amica della famiglia Bettini, proveniente dalla replubblica Ceca, vestita rigorosamente in costume.
Ad intervallare le portate gli spettacoli, partendo dalla magica accoglienza con le note dell'arpa armonica di Cheng Yanran fino alla musica rinascimentale che ha accompagnato la cena, insieme allo spettacolo dei Musici e Sbandieratrici del Nobile Rione Dentro di Bomarzo, dei Musici e Focolieri del Rione San Giorgio di Soriano nel Cimino, insieme ai dancer performer con il fuoco Duo Immaginaerum.
Soave l'intermezzo al flauto e al canto di Sona Gasperini Hakobyan, ancora una volta nelle vesti di una principessa armena.
Per lei una romantica presentazione da parte di Angelo Ceccolongo, presidente della pro loco Bomarzo, che in costume l'ha così annunciata: "Nel 1200 l'Armenia abbracciò il cattolicesimo per ordine regale, con una fervenza tale che nei secoli a seguire quasi tutti i nobili partivano per andare in pellegrinaggio presso la città santa di Roma, per incontrare il Santo Padre, portando doni e scambi culturali. Una delle vie preferite di queste ricche carovane era, come tratto finale, la via del Tevere, annunciate con messaggi nel luogo che diventava sosta per la notte. Questa era musica per le orecchie del nostro principe, sempre circondato da artisti, poeti e musici, aperto a tutte le novità della sua epoca. Vi fu un fatto particolare, di cui nemmeno la principessa ne è al corrente: in quel periodo si stava riposando nelle sue proprietà di Latera - quanti segreti sveliano questa notte - una famiglia reale armena. Furono così ospitati a palazzo alcuni giorni e vi era tra loro la figlia, bellissima, che cantava e suonava; tale qualità rapirono letteralmente il cuore e il pensiero di Vicino e il suo grande amore per l'arte. Per mantenere quella tradizione secolare, questa sera abbiamo preparato una sorpresa, suonerà di nuovo in questi straordinari luoghi una discendente di quella nobile famiglia... Verità o sogno? Ascoltate il vostro cuore, ecco a voi con il suo flauto antico, effimero, dal regno armeno di Cilicia".
Sona ha intrattenuto così corte ed ospiti esibendosi durante la cen,a e poi ancora omaggiando la regale coppia di Vicino Orsini e Giulia Farnese, con il soave canto dall'interno della "bocca", monumento simbolo del Sacro Bosco, in cui l'artista ha anche suonato di nuovo il flauto.
Teresa Pierini e Anselmo Cianchi