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Vescovo Fumagalli: "Questi tempi difficili non siano disgrazia ma opportunità di crescita"

VITERBO - "Vetus urbus, la sua raffinata bellezza" così la descrive lo storico commentatore vaticanista Orazio Coclite annunciando la cartolina che mette in mostra la città, pochi attimi prima della diretta per la Santa Messa dal Duomo.

Si parte dalla visita al borgo medievale, con il quartiere San Pellegrino, proseguendo nella spiritualità viva della storica chiesa di Santa Maria Nuova. Poi il cuore di Viterbo, piazza San Lorenzo, intreccio della storia della città e della chiesa, dal 1257 sede papale. Suggestiva la chiusura della possente porta del Palazzo dei Papi, avvio del racconto del conclave, da "cum clave", che nacque 750 anni fa per la stanchezza dei viterbesi che, insieme ai cristiani, attendevano da mesi l'elezione del nuovo pontefice (leggi qui la storia).

Uno sguardo sulla Cattedrale, sede papale per 5 pontefici, raccontata nei capitelli, nella sua semplicità austera, adatta al racconto delle letture odierne, mostra l'avvio della celebrazione officiata dal vescovo Lino Fumagalli alla presenza di circa 200 fedeli, con l'assessore Salcini in rappresentanza del Comune. Ad accompagnare i quattro cantori all'organo il maestro Ferdinando Bastianini, maestro della cattedrale. Tra i fedeli protagonisti delle letture, l'attore e regista viterbese Piermaria Cecchini, prenenti anche il gruppo Scout e il Ducati club Desmotuscia. 

Toccanti le parole del vescovo Fumagalli: "Questa omelia ci avvicina alla Pasqua e alla sua preparazione: chi ama la propria vita la perde, la vita si ritrova se ci si apre e dona. Va dato il Tu con la maiuscola a Dio e con minuscola a noi, serve concezione della vita come relazione e dono, sull'esempio di Cristo crocifisso e risorto. Dobbiamo prenderci cura di chi è solo e nel bisogno, non facciamoci rubare la speranza e questi tempi difficili non siano disgrazia ma opportunità di crescita".

Teresa Pierini