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Hollywood Burger: due grandi attori che fanno ridere e pensare, citando cinema e battute politically scorrect

VITERBO - Una vera chicca è stata messa in scena nella stagione estiva di Ferento, che ha ospitato la seconda uscita di Hollywood Burger, lo spettacolo con Enzo Iacchetti, sul palco con Pino Quartullo che ha anche curato la regia (prima dello spettacolo "Enzino" chi ha donato qualche minuto per un'intervista, seguita da qualche attimo saliente della commedia, per vedere il video clicca qui). .

Nato per essere presentato nella prossima stagione invernale, da febbraio in poi appena il comico sarà libero dagli impegni televisivi, Viterbo e il suo storico teatro romano hanno avuto l'onore di una rappresentazione rara, unica, sicuramente speciale.

Sulla bravura dei due protagonisti non c'è molto da aggiungere: anni di carriera la dimostrano senza dubbio alcuno. Il testo di Roberto Cavosi è, però, una dinamica e continua messa alla prova, che gioca sullo sfondo delle carriere fallimentari di due attori destinati all'oblio: uno sempre costretto a recitare parti in costume, come la scimmia di Odissea nello spazio, quella famosissima che lancia l'osso nello spazio, ma pur sempre una scimmia che non mostra tratti umani, l'altro perseguitato dai tagli del regista, che nonostate prestazioni memorabili, a dir suo, finisce sempre per non arrivare sul grande schermo.

E' il dialogo a vincere, con una scrittura veloce e sincopata che porta Iacchetti e Quartullo a continui cambi di registro: dall'autocelebrazione da finto divo, alla disperazione del vuoto che hanno dentro, dall'ironia con cui si prendono in giro alle battute politically scorrect che strappano risate a scena aperta. Quale spettacolo può permettersi di ironizzare con l'inserviente, per il solo fatto che è uomo di colore, o sulla diversità, con continui riferimenti alla moglie cieca di Leon ("per una cieca assistere alla proiezione di un film muto non è male" oppure "occhio non vede cuore non duole, e mia moglie è avvantaggiata"), o ancora sulla possibile omosessualità di Burt, che preso da un impeto sul set bacia il capomacchinista, "ma una sola volta eh...".

Racconti che si sovrappongono, scaturiti da meravigliose citazioni cinematografiche accompagnate da colonne sonore originali: un vero viaggio nel cinema hollywoodiano, un'immersione in atmosfere fantastiche raccontate da quelli che se ne dichiarano, talvolta millantando, assoluti protagonisti. Memorabile il ricordo del pianista in Casablanca, "Suonala ancora Sam", inventato da Burt mentre accordava il pianoforte e scippato da Borgart... che lo fa tagliare per invidia. Discorsi che si incrociano come temporali estivi, si accavallano e soprappongono, mentre sul palco si gioca ad un vorticoso giro di salse, improbabili e spesso inventate, che spezza i discorsi altrui. Non mangeranno mai l'hamburger, nessuno dei due riuscirà a soddisfare la propria fame, anche se ne trarrà beneficio l'anima, con gli sfoghi amari di due uomini, entrambi colti da un dolore immenso, l'uno per aver perso la moglie, l'altro il fratello, con un senso di colpa impossibile da confessare se non davanti al proprio specchio dell'anima.

Non scritto dall'autore, e per questo ancor più bello, l'attimo in cui si è resa protagonista catwoman; un gatta a caccia di prede, che un palco illuminato rende come il paese dei balocchi. E la gattina nera sale e agguanta il suo bottino, mentre gli attori provano a recitare, con scarso risultato. Sarà Pino a "convincerla" a scendere dal palco, mentre Enzo è crollato nella sua irresistibile risata che da anni ci accompagna sul palco di Striscia. Il tempo di ricomporsi e si riparte, dopo aver donato un attimo esilarante e fuori programma al pubblico viterbese, perso tra le risate (l'attimo è immortalato nella fase finale del video con link pubblicato, in rosso, all'inizio dell'articolo e alla fine).

Hollywood Burger è uno spettacolo tutto da vivere, vedere, gustare, e sarà sicuramente uno degli appuntamenti teatrali di maggior successo della prossima stagione.

Teresa Pierini