E tra tanto sport spunta anche il regista Fausto Brizzi che, accantonata l'amarezza delle ormai note vicende e anche il matrimonio, si stringe a sé la bellissima Silvia Salis, ex martellista azzurra, premiata come esponente Coni.
E' sempre una festa di sport il Premio Calabrese, come sottolineato dal sindaco che si sente onorato di aver avviato questo viaggio con Antonio Agnocchetti, giunto all'ottava edizione, e di averlo visto crescere anno dopo anno.
Uno via l'altro (guarda la gallery) salgono sul palco per ricevere la Castagna d'oro (che in sorianese si chiama vojola) tanti protagonisti dello sport e del giornalismo, presentati da Giuseppe Di Piazza (Corriere della Sera) stavolta affiancato da Vera Spadini (Sky Sport).
Fabrizio Patania, Corriere dello Sport, Giorgia Cardinaletti, conduttrice della Domenica Sportiva, Valerio Piccioni, della Gazzetta dello Sport, che raccontano curiosità e aneddoti, citando Torano, Niki Lauda, non senza commozione, e parlando del rinnovo di Inzaghi con la Lazio. Fabrizio Marchetti dell'ufficio stampa del Coni viene stuzzicato sulla situazione attuale, confermata dalle sue parole: "Viviamo un momento particolare per la riforma, ora tutta la struttura è sulla spalle di Sport e salute", fino ad arrivare al primo calciatore del recente passato: Giuliano Giannichedda, che parlando ancora di Lazio sottolinea che di fronte ad un'offerta importante, magari per Milinkovic-Savic, Lotito potrebbe acquistare molti altri giocatori e permettere a lui di giocare con una grande.
Arriva poi il momento dell'ex pluricampionessa del lancio del martello, Silvia Salis, oggi nel Consiglio Nazionale del Coni, seguita a vista dal suo nuovo compagno, svelato dal gossip di inizio anno, il regista Brizzi. La bellissima Silvia racconta i tanti successi femminili nello sport, dove la quota rosa potrebbe non servire, visto che per il 50% i successi vengono proprio dalle atlete. Da una donna ai giovani, con Marco Reali, rappresentante del progetto "Dalla scuola allo stadio" che ha coinvolto in mezza Italia 21 istituti e 1000 studenti della primaria e secondaria di primo grado, accompagnati a vedere una partita insieme, seguito, sempre per l'impegno sociale da Ercole Fragasso, colonnello straordinario Croce Rossa Italiana.
Argomento Juve, ovviamente con Sergio Brio, pronto a fare i complimenti a Sarri, per le ultime vittorie, ma anche ad Allegri, che ha meritato, anche se forse il suo percorso nella società bianconera si era già concluso un anno fa, passando poi per Conte, che secondo il campione è la scelta giusta per l'Inter, che se davvero si rafforzerà come dicono diventerà fortissima. Brio è stato premiato da Brizzi, romanista, che lo ha definito il suo incubo personale, per quel 2 a 1 della Juve, dove fu marcatore del secondo goal, nel campionato 82-83, quello dello scudetto, macchiato comunque da una sconfitta in casa che ancora brucia. Il regista ha poi confermato la sua prossima partenza per San Pietroburgo, dove girerà il prossimo film, con protagonista Cristian De Sica, e si intitolerà "La mia banda suona il pop", in uscita forse per l'epifania 2020, dopo l'onda Zalone che dovrebbe arrivare nelle sale il 1° gennaio.
Ultime Castagne d'oro per Lirio Abbate, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera, che ha ironizzato: "Se premiate me parlando di sport siete ridotti male. Ricevuta la mail pensavo fosse uno scherzo, così come quando mi chiamarono dal Quirinale per nominarmi Ufficiale. Ho dovuto richiamare per crederci, e all'inizio ho comunque pensato ad uno scherzo ben organizzato". Abbate è stato premiato da Costanza Calabrese. Tornando allo sport è Ernesto Menicucci che, affondando nella cronaca, affronta l'argomento stadio della Roma, continuando a vederlo lontanissimo, per problemi politici, di governo e della società, con il grande scoglio della variazione urbanistica da votare nel consiglio capitolino. Ancora Roma con Massimo Giannini, direttore di Radio Capital ed editorialista di La Repubblica, anche lui traumatizzato da Brio, che per il futuro sogna Guardiola e ironicamente si inchina a Lotito per i miracoli che compie. L'argomento si sposta sulla Sampdoria, con il vicepresidente Antonio Romei, che conferma il continuo dialogo con Giampaolo e la promessa di far divertire sempre i tifosi, chiunque sia l'allenatore.
L'atmosfera si fa seria con Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport, che lancia un vero anatema contro l'attacco di ignoranza di questi tempi, di cui la stampa rischia di essere complice perché, senza verifica, crea fake, aggiungendo: "Calabrese aveva come caposaldi autorevolezza e professionalità. Basta con chi questo mestiere non sa farlo, siamo alla presunzione dell'ignoranza". Come dargli torto?
Infine Beppe Severgnini, vicedirettore dell'Espresso "prestato allo sport" per la sua sfrenata passione interista, trascinato proprio da Calabrese nel giornalismo sportivo, da cui è dovuto fuggire per evitare l'etichetta indelebile, mentre doveva essere solo un hobby, è fin troppo evidente che il calcio è un grandissimo romanzo popolare.
Chiusura con Roberto De Zerbi, che confessa: "Minimo contatto con la Roma, ma c'è poco e niente, dico la verità, è poco per ogni previsione - confessa mentre in giornata sembra proprio che la società giallorossa stia deviando verso Fonseca . Mi sento in privilegiato, sono l'allenatore più giovane della serie A da 3 anni. Sicuro mi ispiro a Guardiola, perché lo trovo il migliore. Non è vero che odio la difesa, anzi mi piace quanto l'attacco, ma è ovvio che se la squadra va considerata nell'insieme, in campo va fatta un scelta, l'impronta in avanti fa soffrire necessariamente dietro". Ed infine si sbilancia sul suo giocatore preferito: Verratti, il migliore, per lui, attualmente.
Saluti finali di Costanza, che ammette la consueta emozione, ringraziando i presenti.
Premio anche per il torneo Melli, andato alla Viterbese, con la Sorianese seconda, società che ha avuto targa e coppe anche per la straordinaria annata, che li ha visti promossi in campionato e vincitori della Coppa Lazio.
Teresa Pierini