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Domus Artium chiude in bellezza al Palazzo Ducale Altemps Hardouin di Gallese

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GALLESE - Domus Artium, il prestigioso circuito internazionale di concerti ed eventi nelle dimore patrizie del Lazio e della Capitale ha chiuso in bellezza domenica scorsa al Castello Palazzo Ducale Altemps Hardouin di Gallese, nel cuore della Tuscia, prima della pausa estiva e in attesa di riprendere in autunno.

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Al Castello musica barocca di altissimo profilo e un'atmosfera da fiaba che ha incantato fino a notte tutto il pubblico che tra un aperitivo e una cena nel giardino tropicale ha assistito ad uno dei più bei concerti della stagione con due solisti straordinari e una delle orchestre più raffinate sulla scena internazionale.

Non poteva essere più emozionante l'ultima serata di Domus Artium.

In un clima da "grande evento" e di grande festosità, il pubblico è cominciato ad arrivare al castello, eccezionalmente aperto al pubblico, ancora prima dell'imbrunire così da godere di un aperitivo sulla loggia tra i marmi antichi al primo piano con la luce naturale ed assistere poi allo spettacolo di luci e fiaccole che hanno gradualmente illuminato le mura di cinta, la corte e il giardino.

Palazzo a cui, per volere dei Duchi Altemps, che l'abitarono dalla metà del '500, Giacomo della Porta diede l'attuale struttura e Carlo Fontana le rifiniture. Una triade d'architetti, con il Vignola, magniloquente, per dare forma di potere e bellezza a quella che è tuttora proprietà e residenza degli Eredi del Duca Luigi Hardouin di Gallese.

Un intreccio leggendario quello degli Altemps con gli Hardouin, come emblematicamente rappresentato dalla duchessa Maria Hardouin di Gallese, moglie di Gabriele D'Annunzio che proprio da Gallese passò più volte come durante la serata ha raccontato agli ospiti la Duchessa Altea Altemps.

Guadagnata l'entrata, una volta oltrepassato l'imponente portale sulla piazza salotto del borgo medievale di Gallese, ad accogliere gli ospiti i padroni di casa, Lucrezia Hardouin di Gallese con suo marito Guido De Vecchi e l'ideatore di Domus Artium Barrett Wissman. Per tutti, calici di Franciacorta Millesimato 2017 dell'azienda vinicola di Sting, Il Palagio, accompagnati di salumi e formaggi della Tuscia.

Chi si intratteneva in conversazione all'esterno, chi entrava nel magnifico salone con soffitto ligneo dipinto e grandi tele alle pareti.
Terminato l'aperitivo, gli ospiti, discesa la scalinata del Vignola, hanno guadagnato la platea organizzata nella corte del Palazzo per assistere al concerto.

Sul palco la Venice Baroque Orchestra, specializzata nell'esecuzione di musica barocca e del '700 eseguita su strumenti originali. Esibitasi sui palchi internazionali più prestigiosi e a fianco dei più grandi interpreti mondiali, domenica sera ha letteralmente strabiliato gli ospiti che hanno chiesto numerosi bis.

Intensissima ed emozionante l'esibizione di Nina Kotova, in rosso, la nota violoncellista russa che ormai il pubblico di Domus Artium ha imparato a conoscere ed amare anche per la sua presenza carismatica sul palco.
Chiusura in bellezza con Andrea Griminelli, considerato uno dei più grandi flautisti della scena contemporanea, vincitore del Grammy e del Prix de Paris. Memorabili le sue numerosissime esibizioni insieme a Luciano Pavarotti.
Tra gli applausi numerosi ed entusiasti sono state suonate musiche di Vivaldi, Geminiani e C.P.E. Bach.

Al termine del concerto si è aperta la serata conviviale con il pubblico che si è spostato in un sorprendente giardino tropicale che, complice l'illuminazione di grande effetto scenografico e le fiaccole, regalava un'atmosfera esotica quasi magrebina, da sontuoso riad tra palme, magnolie e banani.

La cena firmata dallo chef stellato Lorenzo Iozzia, in abbinamento ai vini prodotti da Il Palagio, ha visto sfilare una girandola pirotecnica di mini piatti caldi e freddi composti di abbinamenti intriganti unendo territorio e creatività sapiente.

Grande apprezzamento tra gli ospiti che si sono fermati a lungo a conversare con gli artisti e con lo stesso Chef presente per tutta la serata. Presente anche il critico d'arte e sindaco di Sutri, Vittorio Sgarbi, pronto a lanciarsi in un progetto che unisca i palazzi più belli della Tuscia.