A dare il benvenuto il sindaco Michelini, per conto di tutti i viterbesi, seguito dal saluto del vescovo Fumagalli, dal palco di piazza del Plebiscito.
Dopo i saluti è partita la processione, che ha attraversato il centro della città per ricordare la grande devozione per la Madonna LIberatrice, ritenuta tale dal 1320, a cui ogni volta si accorre in caso di calamità, guerre e malattie, specie nel secolo scorso.
Nella chiesa della Trinità, dove è venerata, sono presenti numerosi exvoto, testimonianza della grande fede dei cittadini di ogni tempo, tra questi anche quello relativo alla Grande Guerra, per la prima volta nella storia portato in processione e protetto dal Gruppo Alpini Viterbo. Emozione anche da parte dei Facchini di Santa Rosa, che ogni 3 settembre, durante il giro delle sette chiese intonano in coro Mira il tuo popolo, dedicandolo proprio alla Madonna liberatrice, che domenica hanno omaggiato portandola a spalla.
T. P.