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Tarquinia e Cerveteri al 15° anniversario Unesco si inchinano agli "Etruschi Maestri Artigiani"

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TARQUINIA - Quindici anni di Patrimonio Unesco per le necropoli di Tarquinia e Cerveteri: la celebrazione è appena iniziata, con l'inaugurazione della mostra "Etruschi Maestri Artigiani", che unisce i due siti e relativi musei, accendendo una luce particolare sull'arte e sulla preziosa manualità degli antenati di questa terra, l'Etruria.

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Ieri l'inaugurazione, partendo dal museo nazionale etrusco di Tarquinia, seguita poi da Cerveteri. Ad accogliere studiosi, stampa e visitatori il padrone di casa, Alessandro Giulivi: "Credo che oggi sia una giornata importante come 15 anni fa, ricordo perché ero sindaco e lavorammo su questo sogno. Posso dire che molto si poteva fare - ha precisato il primo cittadino - ma oggi prendiamo in mano la situazione, evitando i campanilismi e pensando al nostro glorioso passato per il nostro futuro: gli Etruschi sono la nostra realtà viva, che deve diventare internazionale".

La direttrice del Polo museale Lazio, Etith Gabrielli, dimostra di apprezzare il concetto: "Siamo sulla stessa dimensione istituzionale, perché un sito come questo diventi internazionale serve il supporto della comunità scientifica. Grazie ai professori Cardarelli e Naso per aver accettato la sfida nel realizzare una mostra così ambiziosa".

Un primo passo verso l'unione del mondo scientifico e quello istituzionale, sottolineato anche dai due docenti.

"L'attività di ricerca che facciamo ha senso solo se c'è divulgazione. I musei sono il luogo in cui la comunità scientifica può e deve entrare in contatto e confrontarsi con il pubblico - ha precisato Cardarelli -. Qui c'è un grande potenziale, anche se il museo va ripensato senza rinunciare al suo prezioso contenuto, da qui nasce la mostra, che rispetta luogo e storia. Uno degli aspetti più rilevanti del mondo etrusco è l'artigianato, la lettura che abbiamo scelto di affrontare, dai manufatti più antichi alla romanizzazione. Tarquinia per la metallurgia, Cerveteri per metallurgia e tessile, con un'interessante produzione resalente al IX sec a.C., di cui si possono ammirare elmi bronzei, spade. e cinture appartenute all'aristocrazia, dimostrazione di avanzatissima civiltà artistica. Questo è un valido spunto per far pensare e ragionare - ha concluso prima di passare la parola al collega - un modo per attrarre il pubblico e raccontare la storia. Al nostro lavoro si somma un catalogo molto ben riuscito e un allestimento che parla".

Il primo piano del museo di Tarquinia è stato infatti ripensato completamente, mettendo in evidenza i manufatti artigiani e soprattutto associando alle opere didascalie essenziali, che attirino il visitatore che può permettersi una visita pià snella e comprensibile. In mostra gli oggetti più preziosi e alcuni che erano nei magazzini, luoghi sempre pieni di reperti, che spesso il pubblico non può ammirare.

"Il lavoro è stato proprio rendere comprensibile la spiegazione della storia - ha aggiunto il professor Naso - dando un'idea della gamma dei reperti, rispettando Tarquinia e Cerveteri. Nella prima una storia importante e reperti che raccontano l'intera civiltà etrusca, e poi da settembre la mostra sarà integrata con la visita alle tombe, che sarà interamente ripensata. A Cerveteri, invece, abbiamo integrato con prestiti di grande prestigio, dalla tomba Regolini-Galassi, provenienti dai Musei vaticani. Vogliamo riportare l'immagine degli Etruschi come artigiani, non più visti come copiatori dei classici ma originali, capaci di fornire un'immagine e un'ispirazione etrusca".

Soddisfatta la direttrice dei due musei, Daniela De Angelis; "Mi auguro possiate godere di questo lavoro, il nostro passato che mostra il volto degli Etruschi, un progetto che li rappresenta perfettamente. Da settembre con il nuovo percorso delle necropoli sarà un progetto completo".

Stampa ed ospiti sono stati poi coinvolti nella visita della mostra, spiegata dai docenti presenti.

La mostra sarà visitabile fino al 31 ottobre 2019, al botteghino è possibile acquistare il biglietto cumulativo che in 7 giorni permette la visita ai due musei e relative necropoli.

La mostra è promossa e organizzata dal Polo Museale del Lazio ed è inserita nell'ambito di Artcity Estate 2019. Il catalogo è edito da arte'm.

Teresa Pierini